Successione di leggi nel tempo: guida completa

Successione di leggi nel tempo: guida completa

Introduzione

La successione di leggi nel tempo è un fenomeno giuridico che si verifica quando una nuova legge entra in vigore e sostituisce una legge precedente. Tale fenomeno può avere rilevanza in tutti i settori del diritto, ma è particolarmente importante nel diritto civile, penale e processuale.

La soluzione dei problemi posti dal succedersi delle leggi non è sempre agevole, soprattutto quando si tratti di fattispecie verificatesi anteriormente all’entrata in vigore della modificazione normativa, ma i cui effetti perdurano nel tempo.

In alcuni casi il legislatore ha cura di regolare il passaggio tra la legge vecchia e quella nuova con specifiche norme, che si chiamano disposizioni transitorie. In altri casi, invece, può avvenire che manchi una specifica regola di disciplina intertemporale. Ed allora sorgono delicate questioni che genericamente vengono designate come questioni di diritto transitorio, o di successione di leggi nel tempo.

Teoria del diritto quesito

Due teorie sono state a questo proposito sostenute:

  • Teoria del diritto quesito: la legge nuova non può colpire i “diritti quesiti“, che, cioè, sono già entrati nel patrimonio di un soggetto.

Ad esempio, se un soggetto acquista un diritto di proprietà su un immobile prima dell’entrata in vigore di una nuova legge che modifica la disciplina della proprietà immobiliare, la nuova legge non potrà applicarsi a quel diritto, che rimarrà disciplinato dalla legge precedente.

La teoria del diritto quesito viene in genere criticata in base al rilievo per cui non sempre è agevole la distinzione che essa introduce tra diritto quesito, ossia già maturato nel patrimonio di un soggetto, e la semplice aspettativa dell’acquisto di un diritto, che si verifica quando la sequenza che ne determina l’insorgere non sia ancora integralmente compiuta.

Teoria del fatto compiuto

  • Teoria del fatto compiuto: la legge nuova non estende la sua efficacia ai fatti definitivamente perfezionati sotto il vigore della legge precedente, ancorché dei fatti stessi siano pendenti gli effetti.

Ad esempio, se un soggetto contrae matrimonio prima dell’entrata in vigore di una nuova legge che modifica la disciplina del matrimonio, la nuova legge non potrà applicarsi a quel matrimonio, che rimarrà disciplinato dalla legge precedente.

Anche la teoria dei fatti compiuti, tuttavia, non offre che criteri meramente indicativi, e soprattutto lascia aperti i problemi di soluzione dei rapporti “pendenti” o comunque di tutte quelle situazioni in cui una fattispecie verificatasi nell’imperio della legge previgente non abbia esaurito tutti i propri effetti giuridici; effetti che, però, la nuova disciplina connota diversamente rispetto a quella vigente all’epoca del compimento del fatto.

Disciplina intertemporale in assenza di disposizioni transitorie

In definitiva, occorre sempre risalire alla volontà del legislatore e domandarsi se, in vista di nuove esigenze sociali, egli intenda con la nuova norma attribuire efficacia immediata al regolamento disposto ed estenderlo, pertanto, ai fatti compiuti sotto il vigore di quella preesistente (ma i cui effetti non si siano esauriti), oppure limitarne l’applicazione alle sole vicende materiali verificatesi sotto l’impero della nuova disciplina.

Ultràttività

Si parla, invece, di ultrattività allorquando una disposizione di legge, derogando al principio tempus regit actum, stabilisce che atti o rapporti, compiuti o svolgentisi nel vigore di una nuova normativa, continuano ad essere regolati dalla legge anteriore.

Conclusioni

La successione di leggi nel tempo è un fenomeno complesso che può avere rilevanti conseguenze pratiche. La soluzione dei problemi posti da tale fenomeno deve essere effettuata caso per caso, valutando la volontà del legislatore e le esigenze di tutela dei diritti dei soggetti coinvolti.

Avv. Cosimo Montinaro

Contatta lo Studio

.

error: Contenuto protetto!
Torna in alto
ChiamaWhatsapp