Revoca giudiziale dell’amministratore di condominio: come funziona, quando è possibile e cosa succede dopo

Revoca giudiziale dell’amministratore di condominio: come funziona, quando è possibile e cosa succede dopo

Introduzione

La revoca giudiziale dell’amministratore di condominio è un istituto importante che consente ai condomini di tutelare i propri diritti in caso di gravi irregolarità nell’operato dell’amministratore. Ma come funziona? Quali sono i presupposti? E quali sono le conseguenze?

Come funziona

La revoca giudiziale dell’amministratore di condominio può essere disposta dal Tribunale, su ricorso di un condomino, nei seguenti casi:

  • Gravi irregolarità nell’operato dell’amministratore. La Cassazione ha affermato che le gravi irregolarità sono quelle che determinano un pregiudizio per il condominio, in termini economici o di gestione condominiale.
  • Interesse concreto e attuale del singolo condomino. Il singolo condomino deve avere un interesse concreto e attuale alla rimozione dell’amministratore, che non può essere meramente ipotetico o futuro.

La procedura di revoca giudiziale dell’amministratore di condominio è disciplinata dall’art. 1129 c.c., che prevede che il condomino che intende procedere alla revoca debba depositare un ricorso al Tribunale del luogo in cui si trova il condominio. Il ricorso deve essere motivato e deve essere accompagnato da una copia della delibera assembleare che ha conferito l’incarico all’amministratore.

Il Tribunale, dopo aver sentito l’amministratore, decide con decreto in camera di consiglio. Il decreto è impugnabile con reclamo alla Corte d’Appello.

Quando è possibile

La revoca giudiziale dell’amministratore di condominio è possibile solo in presenza di gravi irregolarità nell’operato dell’amministratore. La Cassazione ha individuato i seguenti esempi di gravi irregolarità:

  • L’omessa convocazione dell’assemblea condominiale per approvare il rendiconto
  • L’omessa esecuzione di un provvedimento giudiziario o amministrativo
  • La gestione delle spese condominiali in modo irregolare, ad esempio, non versando le quote condominiali ai fornitori
  • La mancata apertura di un conto corrente condominiale
  • L’inottemperanza agli obblighi di legge, ad esempio, non inviando la certificazione energetica dell’edificio

Cosa succede dopo

In caso di revoca giudiziale dell’amministratore, l’amministratore revocato non è più legittimato a svolgere le proprie funzioni. Il condominio, quindi, dovrà procedere alla nomina di un nuovo amministratore.

La revoca giudiziale dell’amministratore può avere anche delle conseguenze di natura civile e penale per l’amministratore revocato. Ad esempio, l’amministratore revocato potrebbe essere tenuto a risarcire i danni causati al condominio a causa delle sue gravi irregolarità. Inoltre, l’amministratore revocato potrebbe essere denunciato per reati, come la truffa o l’appropriazione indebita.

Avv. Cosimo Montinaro

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