Una significativa pronuncia del Tribunale di Lecce del 2025 affronta il delicato tema del rapporto tra risarcimento del danno e indennizzo INAIL negli infortuni in itinere, stabilendo un importante principio in materia di concorso di responsabilità. Il caso riguarda un drammatico incidente stradale avvenuto sulla S.P. 359 Avetrana-Nardò, all’intersezione con la S.P. 112, che ha causato conseguenze tragiche: la morte di una passeggera e gravi lesioni al conducente di uno dei veicoli coinvolti, con ripercussioni sulla sua capacità lavorativa. La vicenda processuale si è concentrata sulla domanda risarcitoria promossa dal conducente di un Fiat Doblò nei confronti del proprietario e della compagnia assicuratrice dell’automobile antagonista. L’aspetto più rilevante della decisione riguarda la valutazione del concorso di colpa tra i conducenti e la questione del cosiddetto “danno differenziale“, ovvero la possibilità di ottenere un risarcimento ulteriore rispetto all’indennizzo già corrisposto dall’INAIL. La pronuncia si distingue per aver affrontato in modo organico il tema della quantificazione del danno in presenza di un infortunio in itinere, fornendo importanti chiarimenti sul coordinamento tra la tutela assicurativa INAIL e il risarcimento del danno da parte del terzo responsabile. La decisione del Tribunale risulta particolarmente significativa per i suoi risvolti pratici, poiché definisce i criteri per la determinazione del danno risarcibile in situazioni analoghe, con implicazioni rilevanti sia per gli operatori del diritto che per i soggetti coinvolti in simili vicende.
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INDICE
- ESPOSIZIONE DEI FATTI
- NORMATIVA E PRECEDENTI
- DECISIONE DEL CASO E ANALISI
- ESTRATTO DELLA SENTENZA
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ESPOSIZIONE DEI FATTI
La vicenda trae origine da un grave incidente stradale verificatosi lungo la strada provinciale che collega Avetrana a Nardò. Il conducente di un Fiat Doblò, che viaggiava in direzione Nardò, si è trovato coinvolto in una violenta collisione con un’altra vettura che, provenendo da una strada laterale, non ha rispettato il segnale di STOP. L’impatto è stato particolarmente violento a causa della velocità eccessiva del Fiat Doblò, documentata dal dispositivo satellitare Unibox che ha registrato una velocità di 128 km/h, ben superiore al limite consentito di 50 km/h. Le conseguenze dell’incidente sono state drammatiche: il decesso di una passeggera dell’auto antagonista e gravissime lesioni riportate dal conducente del Doblò, che hanno comportato anche la perdita del posto di lavoro. Il conducente ha riportato molteplici traumi, tra cui lussazione del femore destro, fratture dell’acetabolo destro, della tibia e del perone destro, nonché fratture scomposte delle costole e dello sterno. La dinamica dell’incidente è stata ricostruita grazie alla perizia tecnica, che ha evidenziato come entrambi i conducenti abbiano contribuito al verificarsi del sinistro: da un lato, il mancato rispetto dello STOP, dall’altro, una velocità che superava di due volte e mezzo il limite consentito. La collisione ha causato anche ingenti danni materiali ai veicoli, con il Fiat Doblò che ha terminato la sua corsa contro il guardrail dopo aver percorso circa 49 metri dal punto d’impatto, mentre l’altra vettura è stata sbalzata a una distanza di circa 35 metri.
NORMATIVA E PRECEDENTI
Il caso in esame si inserisce nel complesso quadro normativo che regola il rapporto tra tutela assicurativa INAIL e risarcimento del danno da parte del terzo responsabile.