Avvocati: atti sintetici dal 1 settembre 2023

Avvocati: atti sintetici dal 1 settembre 2023

Riforma del Processo Civile in Italia: Limiti e Tecniche Redazionali negli Atti Giudiziari secondo il Decreto Ministeriale del 7 agosto 2023

La recente riforma del processo civile in Italia, definita attraverso il Decreto Ministeriale (DM) del 7 agosto 2023, ha introdotto significative modifiche che avranno un profondo impatto sulla pratica legale nel paese. Questo decreto, basato sull’articolo 46 delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile, stabilisce non solo limiti precisi alla lunghezza degli atti giudiziari presentati dagli avvocati, ma anche tecniche redazionali obbligatorie per garantire la chiarezza e la sinteticità degli atti.

Limiti alla Lunghezza degli Atti Giudiziari

A partire dal 1° settembre 2023, gli avvocati sono tenuti a rispettare rigorosamente i nuovi limiti introdotti dal Decreto Ministeriale. Questi limiti si applicano a diversi tipi di documenti giudiziari, inclusi atti di citazione, ricorsi, comparse di risposta e memorie difensive. Ecco un riassunto dei limiti stabiliti:

  1. atto di citazione e ricorso, comparsa di risposta, memoria difensiva, atti di intervento e chiamata di terzi, comparse e note conclusionali, nonché gli atti introduttivi dei giudizi di impugnazione: non più di 40 pagine (80.000 caratteri).
  2. memorie e repliche: limitate a massimo 26 pagine (50.000 caratteri).
  3. note scritte in sostituzione dell’udienza: non devono superare 5 cartelle (10.000 caratteri).

Tecniche Redazionali

Il Decreto Ministeriale delinea anche le tecniche redazionali obbligatorie che devono essere seguite nella preparazione degli atti giudiziari al fine di garantire la chiarezza e la sinteticità. Queste tecniche includono:

  • utilizzo di caratteri di dimensioni di 12 punti: la dimensione dei caratteri deve essere uniformemente fissata a 12 punti per garantire una leggibilità ottimale.
  • interlinea di 1,5: l’interlinea tra le righe deve essere di 1,5 per migliorare la chiarezza e facilitare la lettura.
  • margini orizzontali e verticali di 2,5 centimetri: gli atti giudiziari devono essere formattati con margini orizzontali e verticali di 2,5 centimetri per garantire una presentazione uniforme e facilitare la gestione dei documenti.

Inoltre, è importante notare che, salvo che per l’indicazione dei precedenti giurisprudenziali e dei riferimenti dottrinari, non sono consentite note. Questa restrizione mira a mantenere la sinteticità degli atti e a evitare il sovraccarico di informazioni accessorie.

Reazioni e Preoccupazioni degli Avvocati

La reazione degli avvocati a queste nuove restrizioni è stata in gran parte critica. Molte voci all’interno della comunità legale hanno sollevato serie preoccupazioni in merito alla limitazione della loro capacità di fornire una difesa adeguata ai propri clienti. In particolare, l’Ordine degli Avvocati ha evidenziato che questa misura potrebbe avere un impatto negativo sulla qualità della difesa legale e solleva questioni riguardo alla sua effettiva efficacia nell’accelerare il processo legale.

Inoltre, c’è stata una discussione approfondita sull’idea che il giudice debba valutare la necessità di superare questi limiti in situazioni di particolare complessità. Questa disposizione è stata considerata inaccettabile da alcuni, poiché potrebbe limitare la libertà degli avvocati nell’adottare la strategia processuale migliore per il cliente.

Richiesta di Revisione del Decreto

A seguito di queste preoccupazioni, è stata avanzata una richiesta formale, rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia, affinché si esamini la possibilità di abrogare il quarto comma dell’articolo 46 delle disposizioni di attuazione del Codice di Procedura Civile. Questa richiesta mira a promuovere una revisione collaborativa delle criticità del decreto ministeriale, coinvolgendo attivamente l’avvocatura al fine di garantire una giustizia equa ed efficiente.

Conclusioni

In conclusione, la riforma del processo civile in Italia sta suscitando discussioni e dibattiti tra gli avvocati. Nonostante l’obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema legale, esistono preoccupazioni significative riguardo alla limitazione della capacità degli avvocati di rappresentare al meglio i propri clienti. La richiesta di una revisione del decreto ministeriale suggerisce che la discussione su come raggiungere questi obiettivi continuerà a evolversi nel tempo. Le tecniche redazionali obbligatorie delineate nel decreto rappresentano un ulteriore elemento di sfida per gli avvocati mentre cercano di adattarsi alle nuove norme.

Avv. Cosimo Montinaro

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