La tempestività della contestazione disciplinare

La tempestività della contestazione disciplinare

Introduzione

La contestazione disciplinare è un atto formale che avvia il procedimento disciplinare nei confronti di un lavoratore accusato di una violazione delle norme aziendali o dei doveri contrattuali. Uno dei requisiti chiave che deve essere rispettato in questo contesto è il principio di tempestività.

Principio di tempestività

Il principio di tempestività richiede che la contestazione disciplinare sia effettuata senza ritardo e nel più breve tempo possibile dopo che il datore di lavoro è venuto a conoscenza del fatto o dell’illecito commesso dal lavoratore. Un ritardo significativo tra la commissione del fatto e l’avvio del procedimento disciplinare può compromettere il diritto di difesa del lavoratore e generare confusione nella ricostruzione degli eventi.

Tempestività e contratto collettivo di lavoro

In alcuni casi, la tempestività può essere influenzata dal contratto collettivo di lavoro. Alcuni contratti collettivi di lavoro possono prevedere termini specifici per la contestazione disciplinare. In questi casi, il datore di lavoro deve rispettare i termini previsti dal contratto collettivo.

Consigli pratici

Ecco alcuni consigli pratici per rispettare il principio di tempestività:

  • Raccogliete prove rapidamente. È importante raccogliere prove il prima possibile dopo la conoscenza dei fatti. Ciò aiuterà il datore di lavoro a dimostrare la fondatezza delle accuse e a sostenere la sua posizione in caso di contestazione.
  • Valutate le conseguenze di una contestazione tardiva. Prima di procedere con la contestazione, il datore di lavoro dovrebbe valutare le conseguenze di una contestazione tardiva. In alcuni casi, una contestazione tardiva potrebbe invalidare il procedimento disciplinare.

Conseguenze di una contestazione tardiva

La violazione del principio di tempestività può avere conseguenze rilevanti nei casi di licenziamento per giusta causa o recesso illegittimo. La Legge n. 92/2012 ha introdotto distinzioni tra violazioni sostanziali e formali.

Se la contestazione è tardiva e rilevante, la sanzione applicabile può essere la tutela reintegratoria, che comporta la riassunzione del lavoratore. Tuttavia, se il ritardo nella contestazione è notevole e ingiustificato, può essere applicata la cosiddetta “tutela indennitaria forte,” che prevede il pagamento di un’indennità risarcitoria.

Recenti pronunce della Cassazione

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza n. 7467 del15 marzo 2023, n. 7467, richiamando i suoi precedenti giurisprudenziali (sent. n. 15649 del 2010; n. 22066 del 2007 e n. 19159 del 2006) ha ribadito il carattere relativo della tempestività della contestazione, non corrispondente ad un termine prefissato, ma variabile secondo le circostanze del caso concreto.

Ha quindi evidenziato che il datore di lavoro ha il potere, ma non l’obbligo, di controllare in modo continuo i propri dipendenti e di contestare loro immediatamente qualsiasi infrazione atteso che un simile obbligo, non previsto dalla legge né desumibile dai principi di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c., negherebbe in radice il carattere fiduciario del lavoro subordinato. Difatti, l’affidamento riposto nella correttezza del dipendente non può tradursi in un danno per il datore di lavoro (Cass. 10069 del 2016; v. anche Cass. n. 28974 del 2017; Cass. n. 5546 del 2010).

Pertanto, la tempestività della contestazione disciplinare deve essere valutata in relazione al momento in cui il datore abbia acquisito conoscenza dei fatti contestati e non al momento in cui avrebbe potuto accorgersi di essi se avesse controllato assiduamente l’operato del dipendente.

Conclusioni

In conclusione, il principio di tempestività nella contestazione disciplinare è un elemento fondamentale per garantire il diritto di difesa del lavoratore e la correttezza nel rapporto di lavoro. La giurisprudenza italiana ha interpretato questo principio in modo flessibile, tenendo conto delle diverse circostanze aziendali. Tuttavia, il datore di lavoro ha l’obbligo di agire prontamente una volta venuto a conoscenza dei fatti oggetto di contestazione. In caso contrario, il procedimento disciplinare potrebbe essere viziato e contestato in sede giudiziaria.

Avv. Cosimo Montinaro

(avvocato del lavoro)

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